CEDOLARE SECCA SU LOCAZIONI BREVI

L’Agenzia delle Entrate, con la risposta  all’interpello 373 del 10 settembre 2019 chiarisce che può essere applicata la cedolare secca per le locazioni brevi, effettuate tramite portali online, anche nel caso di affitto di più immobili. La ritenuta del 21 per cento, la cosiddetta “tassa airbnb”, viene applicata dall’intermediario a titolo d’acconto o d’imposta qualora si opti per la tassazione con regime a cedolare secca. Il caso dell’istante, che affitta per brevi periodi più appartamenti, riguarda unicamente la compatibilità tra norme locali e norme nazionali e la distinzione tra attività svolta come privato e quella svolta come impresa. Ogni regione prevede limiti diversi al numero massimo di immobili che è possibile affittare senza l’apertura della partita iva e senza quindi considerarlo reddito d’impresa. L’Agenzia delle Entrate, chiarisce quindi, che la normativa regionale non si sovrappone alle norme nazionali e pertanto, qualora la locazione non rientri nell’ipotesi di attività organizzata in forma imprenditoriale nulla vieta di poter usufruire della cedolare secca.

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interpello 373 10 settembre 2019